Mi fido di Te
Giovedì, III giorno fra l’Ottava di Natale
Is 52,7-10 Sal 97 Eb 1,1-6 Gv 1,1-18
Santi Innocenti, Festa
E’ triste vedere dove il male, il potere, la superbia dell’uomo possano arrivare: il re Erode, vedendo in Gesù un pericolo per il suo regno, nella sua nascita una minaccia per il suo potere, arriva ad ordinare un’orribile strage.
Giuseppe intanto fa un sogno: “Alzati… prendi… resta”. La voce di un angelo del Signore gli parla e lui obbedisce. Insieme alla sua sposa, Giuseppe custodisce tra le braccia il Salvatore del mondo e fa la volontà del Padre senza porre domande. Sa di essere custode di un dono che cambierà la storia del mondo: per questo affronta con coraggio le incognite di un viaggio, i pericoli della notte, i dubbi della ragione: si alza e parte, fidandosi solo di Dio.
La luce dell’obbedienza e della fede splendono nelle tenebre dell’orgoglio e del male, e le tenebre non l’hanno vinta! (cfr. Gv1,5)
Grazie, Padre, per il dono di San Giuseppe: quest’uomo silenzioso ha in sé la forza straordinaria di chi si fida della tua Parola, ci mostra la bellezza di chi si consegna totalmente al tuo amore fedele.
Dalla Terza Lettera di Santa Chiara ad Agnese (FF 2885)
“Davvero posso gioire e nessuno potrebbe strapparmi da così grande gioia, poiché ho ottenuto ormai ciò che ho bramato sotto il cielo: ti vedo infatti soppiantare in modo terribile e impensato le astuzie dello scaltro nemico, la superbia che è rovina dell’umana natura e la vanità che infatua i cuori degli uomini, sostenuta, per così dire, da una mirabile prerogativa di sapienza che esce dalla bocca di Dio stesso; e ti vedo abbracciare con l’umiltà, la forza della fede e le braccia della povertà il tesoro incomparabile nascosto nel campo del mondo e dei cuori umani, col quale si compra Colui che dal nulla fece tutte le cose”.
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