Giovani frati fra porte e braccia – testimonianze #3
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«La sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per paura dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”». [Gv 20,19]
«Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano». [At 2,2]
“Il paradiso non ha porte ma braccia, quelle aperte di Cristo in Croce, che si chiudono sul peccatore per donargli la pienezza e liberarlo all’Amore”. Il dono di sé è spezzare la paura ed accogliere la chiamata: la vita di Cristo ci fa parlare lingue nuove, quelle dell’amore.
Ed io, quando ho vissuto il dissolversi delle porte della paura per aprirmi all’abbraccio d’amore di una vita nuova?
Semplice, il giorno della mia professione religiosa: lì il timore e il tremore di un cammino di affidamento, la croce del tormento e del dubbio, si sono sciolti nelle braccia del Cristo, le braccia dei miei “fratelli”, che stringendomi a sé mi aprivano, ognuno di loro, a lingue nuove (ogni abbraccio una vita, una chiamata, un amore, un coraggio) e tutte mi parlavano del fuoco dolce del paradiso.
fr. Andrea
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