U come… uova!
L’ambiente vagamente country, agreste, a cui siamo abituati noi, tra mucche al pascolo e schiamazzanti galline che chiocciolano sull’aia, non appartiene alla location della Bibbia. Che ha piuttosto cammelli e capre al pascolo tra deserto e oasi. Così, anche se facevano parte del cibo quotidiano (cf. Lc 11,12), anche le uova qui scarseggiano, a differenza delle nostre cucine dove non sapremmo ormai farne a meno. Tra torte e omelette…
Queste, non le torte e le omelette ma le galline e le uova, sono invece di casa, evidentemente, nelle campagne umbre percorse da Francesco e i suoi frati, la cui bontà a tavola il santo avrebbe persino lodato (Frate Stefano 5: FF 2685; ma non solo: uova, pane e latte sono il pranzo dei frati in Germania: Giordano 27: FF 2354; e più o meno è anche la dieta dei terziari: Memoriale propositi: FF 3364/3). L’immagine della gallina che cova le uova e poi ripara i pulcini sotto le sue ali assurgere a simbolo di come si senta Francesco stesso con i suoi frati (non tanto bene, a dire il vero, e infatti da qui gli venne l’idea di rivolgersi alla Santa Sede per aiuto: cf. 2Cel 24: FF 610). Forse Francesco aveva in mente il primo movimento della vita nella Bibbia, che è una danza dello Spirito sulle acque? Commentatori sia ebraici che cristiani (compreso il nostro sant’Antonio: Domenica IX dopo Pentecoste 11!) leggevano infatti l’aleggiare dello spirito di Dio sulle acque primordiali (Gen 1,2) come una colomba che cerca il suo nido, che cova la vita che sta per nascere. Le uova, poi, ricompaiono, assieme al pane, al vino e al buon cacio, nella famosa merenda con i briganti nei boschi di Montecasale, inedita ma del tutto evangelica strategia per convertire alla misericordia e frati e briganti (cf. CAss 115: FF 1669). Di un uovo caldo si servì invece Chiara per salvare una sorella che stava soffocandosi (LegsC 39: FF 3275). Pure le uova “francescane” si romperebbero di per sé. Se non succedesse quello che capitò a frate Benincasa che, «poiché per obbedienza relativa alla salute procurava il necessario ai confratelli, riportò nel cesto alcune uova di cui era andato in cerca; essendo passato cammin facendo per la cima di un monte, stanco per la salita del colle, casualmente si sedette sul ciglio del monte che sovrastava su di una valle profondissima. A questo punto il recipiente con le uova, appoggiato in modo incauto, cominciò a precipitare nella discesa, tanto più forte quanto più era rotondo e pronto a cadere, e non trovava per nulla alcun ostacolo. Dolendosi allora il frate della perdita dell’elemosina per la sua disattenzione e negligenza, ordinò al vaso di sospendere la corsa per obbedienza e di non andare oltre in profondo. Dato questo ordine, subito il cestello, come se aspettasse la forza dell’ordine del frate, si fermò sulla discesa del monte, fino a che il frate, arrivando, raccolse tutte le uova, integre insieme al recipiente» (Dialogo sulle gesta dei santi frati minori 5,7: Fonti Agiografiche 577)!
Nella Bibbia, comunque, un ordine persino commovente coinvolge anche le uova: «Quando, cammin facendo, troverai sopra un albero o per terra un nido d’uccelli con uccellini o uova e la madre che sta covando gli uccellini o le uova, non prenderai la madre che è con i figli» (Dt 22,6).
(Alfabeti improbabili. A zonzo tra Bibbia e Fonti Francescane/60)
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