Domenica 4 dicembre 2016, IIª DI AVVENTO
Dal Vangelo
Matteo 3, 1-12
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Dalle Fonti
Leggenda Maggiore V, 1: FF 1086
Francesco, l’uomo di Dio, vedeva che per il suo esempio moltissimi si sentivano spinti a portare la croce di Cristo con grande fervore e, perciò, si sentiva animato lui stesso, da buon condottiero dell’esercito di Cristo, a conquistare vittoriosamente la cima della virtù. Per realizzare quelle parole dell’Apostolo: «Coloro che sono di Cristo hanno crocifisso la loro carne con i vizi e le concupiscenze» (Gal 3,24), e portare nel proprio corpo l’armatura della croce, respingeva gli stimoli dei sensi con una disciplina così rigorosa, che a stento si concedeva il necessario per il sostentamento.
Alla vita
«Fate dunque un frutto degno della conversione», la radicalità estrema del Battista ed il rigore penitenziale di Francesco. Sembrerebbe che siano le uniche strade per essere uomini e donne di Dio. Eppure possiamo riconoscere come si tratti di strumenti, utili, pedagogici, ma non assoluti, per prepararci alla vera conversione che come tale è solo e unicamente frutto della grazia di Dio, di quel battesimo in «Spirito Santo e fuoco» che solo può liberare.
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