“Va’ secura…” perché Dio è anche Madre!
Ritorna la festa di Santa Chiara. Come ogni anno la nostra chiesa sarà strapiena, alle ore 11,00 dell’11 agosto. Ma… non sono tutti in ferie, in quel di Ferragosto?!? Da dove salta fuori tutta questa gente, disposta ad affrontare il caldo e il “peso” di una lunga e solenne concelebrazione?
Da qualche anno mi colpisce particolarmente la presenza di tante persone intorno alla nostra Santa, perchè si avverte che è proprio Lei il ‘motivo di attrazione’ della festa; Chiara ha ancora qualcosa, forse molto, da dire all’uomo e alla donna di oggi.
Possibile?!?
Pare di sì. Intanto, si presenta come una ragazza coraggiosa, convinta delle proprie scelte. Una giovane volitiva, che scappa di casa pur di seguire l’ispirazione che vede incarnata in Francesco d’Assisi; che a malapena si lascia convincere da lui a recedere da penitenze eccessive e ad assumere il ruolo formale di abbadessa della fraternità di S. Damiano: lei avrebbe preferito servire le Sorelle, senza titoli.
Una donna forte, sotto vari aspetti; ma ben presto dovrà integrare, nella sua esperienza personale, anche la debolezza: soprattutto la fragilità del corpo, nella malattia prolungata… Forte e fragile, Chiara anche da ammalata si prende cura di tutte le Sorelle, le sorregge nelle prove dello spirito, le soccorre nei travagli della vita.
La sua maternità spirituale si esprime anche all’esterno del monastero: con la preghiera, la benedizione, è strumento di guarigione, nel corpo e nello spirito. Soprattutto verso i più piccoli – i mammoli – manifesta particolare affetto e attenzione; le mamme si rivolgono a lei nel momento dell’angustia, del pericolo, e Chiara non si sottrae al ministero dell’intercessione.
Sono convinta che la spiritualità di Chiara d’Assisi, come di ogni altro santo, non possa essere “letta” al di fuori della sua esperienza concreta. Alla luce di questa, anche le sue ultime – famose – parole: “Va’ secura in pace, però che averai bona scorta: però che quello che te creò, innanti te santificò; e poi che te creò, mise in te lo Spirito Santo e sempre te ha guardata come la madre lo suo figliolo lo quale ama” (Proc 3,20: FF 2986), trovano la loro giusta dimensione: Dio creatore, che da sempre dona a ciascuno il Suo Spirito santificatore, guarda ogni Sua creatura come una madre. Chiara ha “visto”, sperimentato, la custodia di questo Dio-Madre in tutta la sua vita e, nell’ultima ora, sente che la sua anima è ancora, e più che mai, al sicuro in questo sguardo d’Amore.
Ella ci mostra così la via della fiducia, sostanza profonda della nostra fede. Fiducia di non essere mai abbandonati a noi stessi, neppure nel momento del dolore, della morte o del peccato…
E, proprio per questa sua fiducia, credo sia ancor oggi “luce” e forza nel cammino di vita di tante persone.
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