Domenica 14 agosto 2016, XXª TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Luca 12, 49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Dalle Fonti
1 Celano, 127: FF 543-544
Invocando umilmente la grazia del Signor nostro Gesù Cristo, nell’intento di eccitare la doverosa devozione dei contemporanei e corroborare la fede dei posteri, prendiamo a narrare brevemente, ma secondo verità, i miracoli che, come abbiamo sopra ricordato, furono letti e annunziati al popolo, presente il Signor papa Gregorio. Il giorno medesimo in cui il santo corpo di Francesco, come un preziosissimo tesoro, fu sepolto cosparso di aromi celesti più che terrestri, venne condotta sulla sua tomba una fanciulla, che già da un anno aveva il collo orribilmente piegato da una parte e il capo aderente alla spalla, così che non poteva guardare in alto se non di traverso e a gran fatica. Le misero per qualche istante il capo sotto l’urna in cui riposava il corpo del Santo, immediatamente, per i meriti di lui, la fanciulla eresse il collo e il capo riprese la sua posizione normale, tanto che essa, colta da spavento per l’improvvisa trasformazione, cominciò a fuggire e a piangere. Sulla spalla si vedeva come una fossa dovuta evidentemente alla posizione innaturale del capo durante la lunga infermità.
Alla vita
Quando Ignazio di Loyola inviò i suoi dodici compagni ad annunciare il Vangelo fino agli estremi confini del mondo allora conosciuti, disse, il giorno della loro partenza: “Andate, e incendiate il mondo”. Incendiari sì, ma d’amore. Questa è una delle pagina più «strane» di tutto il Vangelo. Il quotidiano è quel luogo storico dove il Signore ci viene incontro e ci chiama a seguirlo, l’unico luogo dove si gioca la nostra possibilità di testimoniare che noi amiamo soltanto Lui. La popolarità del cristianesimo, in fondo, sta proprio qui: seguire Gesù Cristo con la propria vita! Non ci si può definire cristiani on de road restando con le mani in mano, come se non ci fosse nulla da fare. Bisogna inventare, lottare, agire! Riusciremo a trovare qualcosa o Qualcuno; riusciremo ad accettare qualcosa o Qualcuno, ad accettare la sua Verità, solo se decideremo di fermarci perdendoci dentro le pagine roventi del Vangelo o dentro gli occhi degli ultimi. Solo allora disposti a finire in croce come lui, saremo, anche noi, capaci di sperimentarlo risorto, non solo nel mondo ma anche nella nostra esistenza.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.