Domenica 15 maggio 2016, PENTECOSTE
Dal Vangelo
Giovanni 14,15-16. 23b-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Dalle Fonti
1 Celano, 80-81: FF 459-460
Come un tempo i tre fanciulli gettati nella fornace ardente invitavano tutti gli elementi a glorificare e benedire il Creatore dell’universo, così quest’uomo, ripieno dello spirito di Dio, non si stancava mai di glorificare, lodare e benedire, in tutti gli elementi e in tutte le creature, il Creatore e governatore di tutte le cose. E quale estasi gli procurava la bellezza dei fiori quando ammirava le loro forme o ne aspirava la delicata fragranza! Subito ricordava la bellezza di quell’altro Fiore il quale, spuntando luminoso nel cuore dell’inverno dalla radice di Iesse, col suo profumo ritornò alla vita migliaia e migliaia di morti. Se vedeva distese di fiori, si fermava a predicare loro e li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione, allo stesso modo le messi e le vigne, le pietre e le selve e le belle campagne, le acque correnti e i giardini verdeggianti, la terra e il fuoco, l’aria e il vento con semplicità e purità di cuore invitava ad amare e a lodare il Signore.
Alla vita
Ricolma di graziosa consolazione, la fiducia spira nel vento che viene dall’alto, rendendo leggero il carico appeso alle esistenze dei pacificatori (Mt 11,28ss) che seguono in mansuetudine il figlio dell’uomo ovunque lui vada (Ap). Frizzante come aria di primavera, la fiducia spalanca ciò che, da tempo immemorabile, era stato chiuso e (non di rado, malauguratamente, grazie a colpevoli inadempienze di mani, menti e cuori ecclesiastici) reso inaccessibile (Mt 23,13ss): “è una parola grande, fiducia! È il seme da cui crescono fede speranza e amore ed il frutto che da essi matura. È la cosa più semplice di tutte e proprio per questo la più difficile. Ad ogni istante essa osa dire ‘è vero!’ alla verità. ‘Camminare in semplicità con il tuo Dio’: le parole stanno scritte sulla porta – sulla porta che dal misterioso-miracoloso splendore del santuario di Dio, dove nessun uomo può restare a vivere, conduce verso l’esterno. Ma su cosa si aprono allora i battenti di questa porta? Non lo sai? Sulla vita!” (Rosenzweig).
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