Domenica 24 gennaio 2016, IIIª TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Dalle Fonti
1Celano 32-33: FF 374
San Francesco si presentò anche al vescovo di Sabina, Giovanni di San Paolo, che tra i principi e prelati della Curia romana aveva fama di disprezzare le cose terrene e amare le celesti. Egli l’accolse benevolmente e lodò il suo disegno. Nondimeno, da uomo prudente, lo interrogava su molti punti e cercava di convincerlo a scegliere la vita monastica o l’eremitica. Ma san Francesco ricusava con quanta più umiltà poteva quegli argomenti, non perché li disprezzasse, ma perché si sentiva trasportato da più alto desiderio seguendo con amore un altro ideale. Il vescovo ammirava il suo zelo, tuttavia temendo che non potesse perseverare in un ideale così alto, gli additava vie più piane. Infine, vinto dalla sua costanza, accondiscese alle sue preghiere e si impegnò a promuovere la causa di lui davanti al Papa.
Alla vita
Siamo di fronte al primo tentativo di modificare e ammorbidire il progetto di vita evangelica che lo Spirito del Signore ha ispirato a Francesco. Ma assistiamo anche alla sua umile e tenace resistenza, che saprà ripetere più e più volte sino al termine dei suoi giorni. Il Testamento è il suo estremo accorato appello. Che bello sentire Luca farsi garante della veridicità di quanto ci ha narrato su Gesù. E sapere che la nostra fede ha basi solidissime.
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