Grande Bibbia Francescana!
Meditando con i miei fratelli il vangelo che domani, 32ª domenica del tempo ordinario, la liturgia ci proporrà (Mc 12,38-44), scorgiamo nella nostra Bibbia il rimando ad un passo delle Fonti Francescane: 1167.
Corrisponde a LegM 9,3, e san Bonaventura vi rilegge i due soldi dell’offerta della vedova, tutto ciò che essa aveva per vivere sottolinea Gesù, come il corpo e l’anima di san Francesco: tutto ciò che esso, veramente povero per Cristo, ha per vivere! Tutto ciò che noi abbiamo per vivere, quand’anche non avessimo o non potessimo fare altro: per amare, donare, ringraziare, perdonare, sognare, gioire, desiderare, fare del bene! Sempre possiamo donare tutto noi stessi a Dio con fiducia, perché sempre avremo almeno il nostro corpo e la nostra anima: tutta la nostra vita!
Anzi, il nostro donarci dovrà sempre più essere a misura dell’obolo della vedova (e della manciata di farina e delle poche gocce d’olio dell’altrettanto vedova di Sarèpta della 1ª lettura). O non sarà.
Ma avremmo anche un suggerimento per arricchire questa pagina della Bibbia Francescana (a quando una nuova edizione, riveduta e aggiornata?). Il tintinnio dei tanti soldi che la folla ostentatamente getta nella cassetta delle offerte del tempio di Gerusalemme, ci ha ricordato tanto quella volta che Francesco si recò a Roma in pellegrinaggio: «Entrato nella chiesa di San Pietro, notò quanto fossero esigue le offerte di alcuni e disse fra sé: “Se il principe degli apostoli deve essere onorato con splendidezza, perché costoro lasciano offerte così striminzite nella basilica, dove riposa il suo corpo?”. E in uno scatto di fervore mise mano alla borsa, la estrasse piena di monete che, gettate oltre la grata dell’altare, fecero un tintinnio così vivace da rendere attoniti tutti gli astanti per quella offerta così magnifica» (3Comp 10: FF 1406). Siamo agli inizi, anche Francesco deve farne ancora di strada…
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