Una coperta di… preghiera
Ogni tanto mi capita di essere interrotto, quelle volte che posso permettermi di guardare in famiglia qualche programma TV, da pubblicità che offrono letti supercomodi grazie al materasso dalle grandi proprietà rilassanti ed ergonomiche, corredata di schemi tecnici e modelle che mostrano la perfetta posizione della schiena, che il prodotto offre, durante la nostra meritata notte di sonno.
Tutto questo mi fa pensare a uno dei viaggi verso Assisi, che ho fatto in compagnia di alcuni amici, dove la strada che ci è venuta incontro, ci ha condotto in un luogo molto particolare. L’eremo del Buonriposo.
Un suggestivo e antico complesso non molto lontano da Città di Castello, dalla parte diciamo, meno frequentata all’epoca dal via vai di itineranti commercianti e pastori con il loro gregge, un luogo quanto basta per essere immerso in sorella natura e nella sua intima e silenziosa pace.
La strada che ti conduce sfuma in un abbraccio di pietre che costituiscono un edificio fermo nel tempo. Francesco si fermava qui per riposarsi durante i suoi spostamenti per andare ad esempio alla Verna.
Quando ci andai, la struttura era custodita da un privato, che con disponibilità e gentilezza ci aveva fatto visitare i posti più significativi del luogo.
Passando tra antiche stanze, un incantevole chiostro e una semplice cappellina, in origine donata proprio a Francesco, che sembra tenuta ancora in piedi dalla forza delle preghiere di chi ha abitato in questo posto, camminando proprio tra questi ambienti penso al nome dato a questo luogo, il “Buonriposo”.
Credo però che per Francesco il riposo non lo intendesse proprio “buono”, cioè nel senso di “comodo”.
Basti pensare a posti come Montecasale o La Verna, dove e in che maniera Francesco andava a scegliersi il suo giaciglio per il riposo, ma di questi luoghi ne parleremo le prossime volte. Se penso alle pubblicità in TV di cui ho parlato all’inizio con materassi che ricalcano la nostra postura e la correggono mentre dormiamo e a quelli in lattice con la tecnologia memory addirittura per i cuscini, e con questo non voglio mica dire che non servono a nulla anzi. Certo all’epoca tutto questo non c’era, ma nemmeno se la andava a cercare un bel mucchio di paglia asciutta oppure una bella pelliccia di lana di pecora per dormire rilassato e comodo. Devo dire che la comodità nel riposo del poverello era ben altra cosa, e allora ho provato a pensarla come lui. Ho immaginato ad un letto “Scomodo”, dove il materasso è la terra, fredda, a volte umida, oppure, se voglio un 4 stelle, un bel letto di foglie. E come cuscino? Prendo un sasso che di memory ha le forme delle ere geologiche che lo hanno scolpito. Bene, ora dovrei chiudere gli occhi e cercare di sognare riparato sotto ad una coperta di… preghiera. Credo che sentirei la mancanza di un buon materasso e un cuscino ergonomico certo! Ma, anche senza queste utili comodità, non possono impedirmi di “sognare” lo stesso.
Francesco, per riposare, si adagiava sulla nuda terra, lo ha voluto fare anche quando sentiva che stava giungendo sorella morte, e un “sogno” lo aveva sempre con sé. E lo ha portato al suo pieno splendore: e per questo, anche se si alzava con un po’ di mal di schiena, sapeva perfettamente e benissimo di sentirsi in letizia.
Dimenticavo. Buone vacanze, anche di riposo, a tutti.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Bibbia Francescana, Salmo 17,7
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