Domenica 19 luglio 2015, XVIª Tempo Ordinario
Dal Vangelo
Marco 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Dalle Fonti
Leggenda di S. Chiara, 10: FF 3177
La fama della santità della vergine Chiara si sparge di lì a poco, infatti, per le contrade vicine, ed è un accorrere da ogni parte di donne, dietro la fragranza del suo profumo (Ct 1,3). Le vergini, sul suo esempio, si affrettano a mantenersi tali per Cristo; le sposate si studiano di vivere più castamente. Donne nobili ed illustri, abbandonati i loro vasti palazzi, si costruiscono angusti monasteri e reputano grande gloria vivere nella cenere e nel cilicio (cfr Mt 11,21; Lc 10,13), per amore di Cristo. Perfino l’impeto ardente dei giovani viene spronato a questa gara nella via della purezza ed è stimolato a disprezzare le false lusinghe della carne da questi esempi di fortezza del sesso più debole. Molti coniugi, infine, si vincolano in mutuo accordo al patto di continenza e i mariti entrano in Ordini religiosi, le mogli in monasteri.
Alla vita
Lo abbiamo ascoltato domenica scorsa. Gli apostoli sono stati mandati “a due a due” a evangelizzare. Oggi li vediamo già di ritorno. Spesso, la loro attività e stata talmente frenetica che non hanno trovato neanche il tempo di mangiare. Ci sembra di riconoscere in questa situazione molte delle nostre comunità, dove le iniziative si accavallano. L’attività diventa frenetica. La catechesi, la liturgia, il coro, la carità, l’oratorio, i pellegrinaggi, la scuola di italiano per stranieri, gli incontri per le coppie giovani, per quelle più attempate, per gli anziani, i gruppi del Vangelo nelle case, i campi estivi… Si conclude un anno e si ricomincia così come si è terminato. C’è il rischio che ogni cosa sia finalizzata a se stessa. Gesù, allora, propone ai discepoli lo stile del riposo. Non inteso come ozio, ma come tempo da dedicare all’incontro con la “sorgente” del nostro essere cristiani. Lui, Gesù. Lasciamoci provocare da questo Vangelo. Impariamo a ritagliare per noi stessi e per le nostre comunità un tempo di riposo in Cristo, in un luogo in disparte: noi e lui, faccia a faccia. Non sarà tempo sprecato!
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