Santa Angela da Foligno. Dei “segreti” di Dio…
I segreti: parole confidenziali affidate soltanto all’amico, all’amato, a colui del quale si sa che mai tradirà la nostra fiducia… I segreti: scorci di vita per sguardi privilegiati e suoni di cui soltanto alcune particolari attenzioni possono percepire la melodia… Etimologicamente il termine “segreto” viene dal verbo latino “secernere”, ossia mettere da parte, separare, riporre. Attiene quindi all’ambito del “custodire” e della preziosità insieme di quanto è custodito. E se proviamo per un istante a pensarci e scoprirci custodi scelti dal Signore? Custodi della sua Parola? La rivolge a ciascuno di noi con un intento particolare, ci chiede di prendercene cura per conoscerla e comprenderla, come si scopre e si comprende intimamente e senza mai toccare il fondo – senza mai possedere e cristallizzare una bellezza sempre pronta a sorprendere – colui o colei che si ama. Santa Angela da Foligno (1248-1309), una grande mistica francescana, di cui il 4 gennaio la Chiesa ci invita a fare memoria, ci narra, nel suo “Memoriale”, di un rapporto vivo, intenso con la Parola, accolta come la via di un viaggio che la porta in alto, ad ineffabili altezze, difficili da raccontare, rispetto alle quali ogni dire umano è soltanto balbettio o diventa “devastazione” e “bestemmia”, come con toni forti la Santa ammette: «E poiché la mia anima spesso è innalzata ai segreti divini e vede i segreti di Dio, ecco che capisco come è fatta la Scrittura divina […]. Io infatti sto in alto. E per questo tornando dai segreti di Dio, è certo che dico stentate parole da fuori […]. Ma il mio dire è devastare. Per questo dico che io bestemmio». L’esperienza raccontata da Angela mi suggerisce un’immagine: la Parola è un volo che raccoglie la forza di tutti i venti, che non si possiede né si può imbrigliare. è il “volo” del Signore sino al cuore della nostra esistenza per portarla in alto, per suscitarle “sante” nostalgie e liberanti desideri, capaci di proiettarci là dove Dio sorprende col suo operare. Ogni nostalgia, ogni desiderio che spinge a Lui corrisponde al segreto che nella Parola ci è stato affidato: quel “di più” che svela, passo dopo passo, di volo in volo, il senso di ciascuna delle nostre storie, un “di più” traducibile e comunicabile non tanto in altre parole quanto in un’esistenza che confida perseverando, quotidianamente, a volte “eroicamente”, nell’amore.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.