Vivere. La miglior polizza vita (Mt 7, 21-27)
«Non chiunque mi dice: Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma che lui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli». Le chiacchiere, soprattutto le più compiacenti, non sono una garanzia. La polizza sulla vita passa per il fare.
Fare è costruire la casa – noi stessi – sulla roccia della sua parola. Fare è scavare fino a quella roccia. Fare è non accontentarsi della pur comoda sabbia. Non fare, non praticare la sua parola è stoltezza – stupidità, è più diretto. Anche irresponsabilità di fronte agli eventi naturali. Francesco invita a partorire la parola nelle opere buone. Vi aggiunge il travaglio, il doloroso lavorio del parto. Nemmeno a Francesco piacevani i chiacchieroni, i fanfaroni: «Po po po: molto dico e poco fo». Li sbeffeggiava così, papale papale.
La religione verbosa si assicura la polizza del ridicolo.
Quale opera partorirai oggi?
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