Dalla crescita della fratellanza alla “Regola non Bollata”

Dalla crescita della fratellanza alla “Regola non Bollata”

Altri, in quel mentre, vollero unirsi alla fratellanza; arrivò Giovanni della Cappella e lì restò, così come fece, poco dopo, Barbaro e dietro di lui Bernardo Vigilante; arrivò poi da Rieti il nobile Angelo Tancredi, raggiungendo il numero di dodici, tanti quanti gli apostoli di Cristo. Francesco, che aveva sperimentato l’ostilità del mondo esterno al suo ambiente, in particolare quella della comunità cristiana, dovendo ora farsi carico dei discepoli che… Continua

Dalla Rivelazione profetica al ritorno alla Porziuncola

Dalla Rivelazione profetica al ritorno alla Porziuncola

In uno di quei giorni Francesco, solitario ed appartato come sempre durante i suoi momenti di raccoglimento, ebbe una rivelazione profetica, dalla quale intuì che era ormai maturo il tempo di intraprendere la missione di evangelizzazione fuori dalle mura diocesane, intra ed oltre i confini umbri, ritenendo che fosse quella la funzione della chiamata alla fratellanza, del mandato apostolico, della volontà del Signore. Ne parlò con i frati, i quali… Continua

Dalle prime predicazioni al primo nucleo della “Fratellanza”

Dalle prime predicazioni al primo nucleo della “Fratellanza”

Francesco iniziò la missione apostolica, predicando sui sagrati delle Chiese della sua città, in particolare nei luoghi della sua infanzia e della sua giovinezza; frequenti erano le apparizioni presso la Chiesa di San Nicolò, ma più ancora presso quella della sua originaria parrocchia di San Giorgio. Egli predicava di cuore. Era dotato di un’ improvvisazione ispirata, liberandosi in quella magia della parola estemporanea, virtuosa, calda, corale, dettata direttamente dall’anima in… Continua

Il restauro delle tre chiese

Il restauro delle tre chiese

Così, giorno dopo giorno, curvo di fatica, alternandosi nella quotidiana assistenza ai lebbrosi, nella questua dei materiali e nella loro messa in opera ove, a secondo la  bisogna, si trasformava in carpentiere e muratore, mastro e manuale, tecnico e imprenditore, portò a termine il restauro della chiesa, soddisfatto della buona riuscita dell’opera. Nella piana sottostante la chiesa di San Damiano, sullo spiano della Spina, tra gli ulivi, vi era abbandonata,… Continua

Dalla svestizione al ritorno ad Assisi

Dalla svestizione al ritorno ad Assisi

La svestizione, in quello spazio scenico, con a fondo il tempio di Minerva, segnò per Francesco la consapevole presa di coscienza di un’esistenza da spendere, conformandosi unicamente a Cristo, ai suoi precetti, ai suoi insegnamenti, accompagnato dalla sola Madonna povertà, l’unica capace di liberare l’uomo da ogni tentazione mondana. Uscito da Assisi, ormai libero dagli spasmi dell’inquietudine, fermo e fiero della sua conversione, Francesco si rifugiò, per intercessione del Vescovo… Continua

Dalla liberazione al processo

Dalla liberazione al processo

Con l’approssimarsi della primavera, Pietro partì per un lungo periodo, per mercanteggiare, come di consueto in Provenza, lasciando a Pica l’ingrato compito di vigilare da carceriera sul figlio imprigionato. Ma come può una madre essere carnefice del proprio figlio? Come poteva la devota madonna Pica essere insensibile allo stato di schiavitù al quale il marito aveva ridotto il suo Francesco? E poi, quali reati così gravi aveva commesso? Mossa a… Continua

Dall’eremo delle Carceri alla reclusione nella casa paterna

Dall’eremo delle Carceri alla reclusione nella casa paterna

In quella condizione di volontaria reclusione, vissuta nel buio del cunicolo, Francesco meditò a lungo sulla precarietà della materia, sul mistero della nascita, su quello della morte, sull’eterno, al cospetto del quale ogni possesso terreno, ogni gloria mondana si dissolvono nella nullità. Cos’è la borghesia, la cavalleria, la nobiltà, se non miseria, pochezza dell’uomo, che non sa guardare alla vita oltre la vita, alla luce oltre le tenebre, al tempo… Continua

Francesco d’Assisi, il mercante del regno

Francesco d’Assisi, il mercante del regno

Il libro non rivoluziona la storiografia su Francesco d’Assisi, che è molto vasta e diversificata, né propone ribaltamenti interpretativi. Non è però conciliante con la tendenza di appiattire Francesco sulle posizioni del papato del suo tempo, né con una lettura delle fonti che – rifiutando un metodo critico elaborato in oltre un secolo – escluda una gerarchia fra di esse. Gli storici sono d’accordo che, per vagliare l’attendibilità dei biografi… Continua

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Messaggero di Sant'Antonio