Zefirino Gimenez Malla, francescano secolare e martire (1861-1936), beato

02 Agosto

Zefirino, detto El Pelé, è il primo zingaro, dell’etnia Kalò, ad essere beatificato, una santità raggiunta con una vita esemplare di fede, onestà e impegno, coronata dal martirio. Nasce a Benavent de Segrià, in Catalogna (Spagna). Analfabeta, conosce la povertà e la fame. A diciotto anni sposa la gitana Teresa Giménez Castro. Non avendo figli, adotta una nipote, Pepita. Fino ai quarant'anni, vive girando i paesi della Catalogna e dell'Aragona, vendendo cavalli e accumulando una discreta fortuna che gli consente di acquistare una bella casa a Barbastro. Qui, Zefirino diventa amico di tutti, stimato per l’onesta e la saggezza, è chiamato a far da paciere, a comporre controversie tra gitani e tra questi con i locali. Stringe amicizia con Nicolas Santos De Otto, stimato professore universitario e cattolico convinto, con il quale intraprende un cammino spirituale che lo porta ad aderire con entusiasmo alla fede cristiana fino a diventare l’animatore  della vita religiosa e caritativa di Barbastro. Generoso, si prodiga per gli altri, per i poveri in particolare, che dalla sua casa mai se ne vanno a mani vuote. Ha una particolare affezione per san Francesco, che sente vicino alla sua gente per il suo spirito di itineranza, il distacco dalle cose, l’amore per la natura, per gli uomini, gli animali. Questo lo porta nel 1926 ad aderire all’Ordine francescano secolare. Nel 1936, allo scoppio della guerra civile, è arrestato per aver preso le difese di un giovane prete di Barbastro, preso di mira da un gruppo di esagitati. Sottoposto a interrogatorio, si rifiuta di consegnare ai giudicanti la corona del rosario che tiene tra le mani, simbolo della sua fedeltà a Cristo, segnando così la sua condanna a morte, eseguita per fucilazione nella notte del 2 o del 9 agosto, verso le tre del mattino.
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Messaggero di Sant'Antonio