Pascual Fortuño Almela, sacerdote francescano e martire (1886-1936), beato

20 Novembre

Fino al momento dell’arresto, il 7 settembre 1936, la vita di Pascual Fortuño Almela, nato il 3 marzo 1886 a Villarreal (Spagna), scorre sui consueti binari che conducono un aspirante alla vita religiosa a realizzare il suo sogno: entra nel seminario dei francescani minori di Balaguer e ne esce frate e sacerdote. Dopo quattro anni di servizio come educatore nel seminario minore di Benisa, nei pressi di Alicante, viene destinato alla Custodia di sant’Antonio in Argentina, dipendente dalla Provincia di Valencia. Rientrato in Spagna nel 1931, è vicario del convento di Santo Spirito del Monte, presso Gilet-Valencia, quando nel 1936 scoppia la guerra civile. Tra le quotidiane vittime del regime comunista c’è presto anche lui. Arrestato il 7 settembre, il giorno seguente viene ucciso sulla strada tra Castellón e Benicasim, prima a colpi di fucile che lo lasciano illeso e perciò finito con la baionetta. Uno degli assassini, pentito, esclama: «Abbiamo fatto male a ucciderlo: era un santo».
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Messaggero di Sant'Antonio