Edoardo Giuseppe Rosaz, vescovo e francescano secolare (1830-1903), beato

03 Maggio

Piemontese, di Susa, dove nasce nel 1830, Edoardo Giuseppe Rosaz è il penultimo di sette figli di una famiglia benestante, segnata dalla tragedia: il suicidio del padre e la morte in manicomio del fratello Carlo Vittorio e della sorella Clotilde. A quindici anni, dopo aver aderito all’Ordine francescano secolare, entra in seminario e ne esce sacerdote nel 1854. Fatto Canonico del Capitolo della Cattedrale, si distingue per l’attenzione verso i più poveri, che lo porta a prendere contatto, a Torino, con altri sacerdoti, animati dalla sua stessa carità, come don Giovanni Bosco e il canonico Anglesio, successore del Cottolengo nella direzione della Piccola Casa della Divina Provvidenza. Per venire incontro alle tante richieste di aiuto di ragazze in difficoltà, nel 1862 apre il Ritiro per giovani abbandonate e, nel 1872, fonda la Congregazione delle francescane missionarie dedite alla loro educazione. Nel 1877, Pio IX lo fa vescovo, destinandolo alla guida della diocesi di Susa. Nel 1897 dà vita al settimanale  diocesano Il Rocciamelone. Favorisce la posa di una statua della Vergine Maria sul Rocciamelone, dal 1358 luogo di culto mariano. Muore il 3 maggio 1903.
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Messaggero di Sant'Antonio