Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Bentivoglio de’ Bonis, sacerdote francescano (1188-1232), beato

Bentivoglio de Bonis nasce nel 1188 a San Severino Marche. Una fervorosa predica del francescano Paolo da Spoleto, decide la sua vita. Lasciato il paese, va ad Assisi, accolto nell’Ordine dei frati minori dallo stesso san Francesco. Ordinato sacerdote, viene inviato in un convento per assistere e curare un lebbroso. Quando i superiori lo destinano a un altro convento, distante una ventina di chilometri, per non lasciare solo il lebbroso, se lo carica sulle spalle e lo porta con sé nella nuova destinazione. Modello di umiltà, obbedienza e carità, si dedica al ministero della predicazione e del confessionale. Ama i poveri, nei quali la sua carità gli fa scorgere il volto di Cristo. Dotato di doni straordinari, tra cui quella del rapimento estatico, conclude la sua vita di virtù e di opere buone nel convento di San Severino il 25 dicembre 1232.
DicembreNovembre

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Messaggero di Sant'Antonio