Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Salomea di Cracovia, regina e clarissa (1211-1268), beata

Salomea, figlia di Leszek il Buono, nasce a a Cracovia, in Polonia, nel 1211. Ancora bambina, l’usanza dei matrimoni combinati la destina in sposa a Colomanno, figlio del re d’Ungheria, anche lui appena adolescente. Alquanto tormentato il loro breve regno sul trono della Galizia, che viene occupata da principi confinanti e i due sovrani imprigionati. Liberati dal carcere, governano la Dalmazia e la Slovenia. Umile nella dignità di regina, Salomea, assieme allo sposo, fa voto di verginità e intraprende una vita ascetica, aderendo all’Ordine francescano secolare e impegnandosi in opere di carità. Morto lo sposo nel 1241 combattendo contro i Tartari, ritorna in Polonia ed entra nel monastero delle Clarisse di Sandomierz, dove in seguito viene eletta abbadessa. Muore il 17 novembre 1268.
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Messaggero di Sant'Antonio