Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Pietro da Siena, francescano secolare (†1289), beato

Pietro nasce (non si conosce la data) nei pressi di Siena. Sposato, senza figli, è noto nei dintorni come il «Pettinaio» perché fabbrica e vende pettini. È un mercante insolitamente generoso: ai mercati espone la  merce un po’ dopo quella dei concorrenti per non danneggiarli. Sempre puntualissimo, invece,  come francescano secolare nell’esercizio della carità: all’ospedale di Santa Maria della Scala, dove medica ferite e piaghe e nelle case di povera gente che, assieme ad alcuni amici, mercanti come lui e uomini di legge, visita periodicamente portando generi di prima necessità e la solidale vicinanza di fratelli. Stimato per la sua onestà e autorevolezza, riesce a convincere un manipolo di truffatori a restituire il maltolto alla città, mente il Comune gli affida compiti di fiducia, perfino quello di scegliere i cinque detenuti da amnistiare, e i francescani della città si rimettono al suo giudizio quando hanno dubbi sulla vocazione di qualche novizio. A lui, per il suo rigore nel vivere l’ideale francescano, guardano con simpatia quei frati, detti «spirituali», che si battono per un ritorno del francescanesimo allo spirito delle origini.  Dopo la morte della moglie, vende la casa per soccorrere con il ricavato i poveri. Vive gli ultimi anni (muore a Siena il 4 dicembre 1289) ospite dei frati francescani.
DicembreNovembre

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Messaggero di Sant'Antonio