Gv 6,1-15

Fecondità divina

Fecondità divina

Venerdì II Settimana di Pasqua
At 5,34-42     Sal 26    Gv 6,1-15

Gesù ha attraversato il mare, seguito dalla folla entusiasta che aveva visto i suoi miracoli. Il Signore desidera che i segni che fa portino alla sua persona e alla comunione che vive nel Padre. Così provoca gli apostoli nella loro fede. Filippo, si preoccupa di non avere abbastanza denaro per comprare il pane. Andrea fa presente il cibo che possiede un ragazzo, ma anche lui è preoccupato che non sia sufficiente. Gesù prende su di sé le preoccupazioni degli apostoli, la precarietà e le aspettative del popolo, e compie il gesto che rivela la sua comunione con il Padre. Alza gli occhi al cielo, rende grazie e distribuisce il pane e i pesci che si moltiplicano nelle sue mani: ciò che sembra impossibile diventa possibile! Facile riconoscerlo come profeta, difficile credere che sia il Figlio di Dio, tanto che lo vogliono prendere con forza per farlo re… Ma Lui, nell’umiltà, si ritira, si tira da parte.

 

Signore Gesù, anche se in questo tempo non possiamo mangiare il Tuo corpo, donaci ci sperimentare la tua presenza viva che sazia!

 

Dalla Leggenda di Santa Chiara [FF 3189]
C’era un solo pane, in monastero, e già incalzavano l’ora del desinare e la fame. Chiamata la dispensiera, la Santa le comanda di dividere il pane e di mandarne una parte ai frati, di trattenere l’altra dentro, per le sorelle. Da questa seconda metà serbata, ordina di tagliare cinquanta fette, quale era il numero delle Donne, e di presentarle loro sulla mensa della povertà. E alla devota figlia che le rispondeva: «Occorrerebbero gli antichi miracoli di Cristo, per poter tagliare così poco pane in cinquanta fette», la Madre replicò, dicendole: «Fa’ sicura quello che ti dico, figlia!». Si affretta dunque la figlia ad eseguire il comando della Madre; e si affretta la Madre a rivolgere pii sospiri al suo Cristo, per le sue figlie. E per grazia divina quella scarsa materia cresce tra le mani di colei che la spezza, così che risulta una porzione abbondante per ciascun membro della comunità.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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