Sal 21(22)

Tu, Signore, non stare lontano

Tu, Signore, non stare lontano

Salmo Responsoriale [Sal 21 (22)]: rit.: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? / Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, / storcono le labbra, scuotono il capo: / «Si rivolga al Signore; lui lo liberi, / lo porti in salvo, se davvero lo ama!». R.
Un branco di cani mi circonda, / mi accerchia una banda di malfattori; / hanno scavato le mie mani e i miei piedi. / Posso contare tutte le mie ossa. R.
Si dividono le mie vesti, / sulla mia tunica gettano la sorte. / Ma tu, Signore, non stare lontano, / mia forza, vieni presto in mio aiuto. R.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, / ti loderò in mezzo all’assemblea. / Lodate il Signore, voi suoi fedeli, / gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe, / lo tema tutta la discendenza d’Israele. R.
[Salmo Responsoriale, dal Sal 21 (22)]

Domenica delle Palme – anno C – La solennità della domenica antecedente la Pasqua si esprime anche con la ricchezza di testi biblici diffusi tra il rito della benedizione degli ulivi e la santa messa, caratterizzata dalla proclamazione della Passione, quest’anno “C” secondo la narrazione di san Luca evangelista. Tra tutte le proposte, ci soffermiamo qui sul Salmo 22, ridotto nella versione liturgica per il salmo responsoriale.

Questo Salmo nella tradizione cristiana ha un posto privilegiato nella rilettura della passione di Cristo, da parte del Nuovo Testamento: le ultime parole di Gesù in croce si legano alle battute iniziali del Salmo, pronunziate nella versione aramaica: Eloì, Eloì, lammah sabachtani, «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mt 27,46). Ma per comprendere il valore di questa citazione e il Salmo stesso dobbiamo segnalare un dato fondamentale. Il Salmo 22 nella sua attuale redazione si presenta come una composizione a tre fasi che non si esauriscono nel semplice grido di supplica. Ora, secondo la prassi giudaica, Gesù, citando l’inizio del carme, abbracciava tutto il testo che comprende però anche fasi di gioia e di speranza. Certo, la dominante del Salmo è la grande lamentazione (vv. 2-22), ma dal v. 23 al v. 27 si apre un secondo movimento pieno di luce: si tratta di un ringraziamento in cui si loda il Dio che si schiera dalla parte delle vittime. Infine, una terza fase del Salmo (vv. 28-32) si sviluppa sulla base di un inno autonomo in onore di Jhwh Re universale. Per questo il carme nella sua totalità e quindi la preghiera del Cristo sono un canto di grande desolazione, ma anche di forte speranza [G. Ravasi].

«Padre, dopo le forti grida, e le lacrime / di tuo Figlio in croce, non ti chiediamo di capire; / ti chiediamo solo di essere fedeli come lui / e che tu ci esaudisca nella nostra pietà: / così pure noi possiamo cantare l’inno della Pasqua / insieme a tutti i poveri e gli oppressi» [D.M. Turoldo]

Francesco d’Assisi, nella sua profonda meditazione orante della Passione di Cristo, partendo dalla trama del Salmo 21 elabora sapientemente diverse citazioni bibliche per comporre il “suo” Salmo (il 6°) per l’Ufficio della Passione del Signore:

Salmo [VI]
O voi tutti che passate per via, * [Lam 1,12] / considerate e vedete se c’è dolore pari al mio dolore.
Perché mi ha circondato un branco di cani, * [Sal 21,17] / una banda dei malvagi mi ha assediato.
Essi mi hanno osservato e scrutato, † [Sal 21,18-19] / si sono divise tra loro le mie vesti * / e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.
Hanno forato le mie mani e i miei piedi, * [Sal 21,17-18] / hanno contato tutte le mie ossa.
Hanno spalancato contro di me la loro bocca, * [Sal 21,14] / come leone che sbrana e ruggisce.
Come acqua sono stato versato, * [Sal 21,15] / sono disperse tutte le mie ossa.
E il mio cuore è diventato come cera che si fonde * / in mezzo alle mie viscere.
Come coccio si è seccata la mia forza, * [Sal. 21,16] / la mia lingua si è attaccata alle mie fauci.
Come cibo mi hanno dato fiele * [Sal 68,22] / e nella mia sete mi hanno abbeverato con aceto.
Mi hanno condotto nella polvere di morte * [Sal 21,16] / e hanno accresciuto il dolore delle mie ferite. [Sal 68,27]
Mi ero addormentato e sono risorto, * [cf. Sal 3,6] / e il Padre mio santissimo mi ha accolto nella gloria. [cf. Sal 72,24]
Padre santo, tu hai preso la mia destra † [Gv 17,11] / e mi hai guidato nella tua volontà * [Sal 72,23-24] / e mi hai assunto nella gloria.
Che altro, infatti, c’è per me in cielo? * [Sal 72,25] / e da te che altro ho voluto sulla terra?
Guardate e sappiate che io sono Dio, dice il Signore, * [Sal 45,11] / sarò esaltato fra le genti e innalzato sulla terra.
Benedetto il Signore Dio di Israele, † [Lc 1,68] / che ha redento le anime dei suoi servi * / con il proprio santissimo suo sangue, [cf. Ap 5,9]
egli non abbandonerà * [Sal 33,23 Vg] / tutti quelli che sperano in lui.
E sappiamo che egli viene, * [cf. Sal 95,13] / che verrà a giudicare ciò che è giusto.
Gloria al Padre… Come era nel principio…
(Francesco d’Assisi, Ufficio della Passione del Signore, Salmo VI : FF 287).

 

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ARTICOLO DI: Andrea Vaona

“fr. Andrea Vaona - francescano conventuale, contento di essere frate. Nato sul limitare della laguna veneta, vive in città con il cuore in montagna, ma volentieri trascina il cuore a valle per il servizio ministeriale-pastorale in Basilica del Santo a Padova e con l'OFS regionale del Veneto. Scrive (poco) e legge (molto). Quasi nativo-digitale, ha uno spazio web: frateandrea.blogspot.com per condividere qualche bit e idea.”

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