Lc 7,36-50

Peccatori amati

Peccatori amati

Giovedì XXIV Settimana del Tempo Ordinario
1Cor 15,1-11          Sal 117           Lc 7,36-50

Un uomo, fariseo, e una donna, peccatrice. Entrambi conoscono Gesù, entrambi – possiamo pensare – si sono sentiti in qualche modo amati da Lui e hanno scelto un modo di contraccambiare. Simone invita a pranzo il maestro, la donna gli bagna i piedi con le sue lacrime, glieli asciuga con i suoi capelli, li bacia e li copre di profumo. E Gesù insegna: «Colui al quale si perdona poco, ama poco». L’intima presunzione di essere giusti, malattia che spesso Gesù riscontra nei farisei, è ciò che impedisce all’uomo di ogni tempo di lasciarsi perdonare. Non si tratta di fare una classifica o una misurazione del peccato, ma di riconoscere che nel cuore di ciascuno di noi c’è una parte che resiste al Signore, che oppone resistenza, che si lascia tentare e cade nel peccato. Nella misura in cui ci riconosciamo, nella verità, piccoli e peccatori, diveniamo capaci di accogliere la misericordia di Dio e di usare misericordia verso i fratelli. Chiediamo al Signore la grazia di conoscere sempre più in profondità il nostro peccato e di saperlo consegnare nelle sue mani, per ricevere da Lui il suo perdono e il suo amore grande.

Rendiamo grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.

Dalle Ammonizioni [FF 153-154]
Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto il Signore Dio, poiché ti ha creato e formato a immagine del suo Figlio diletto secondo il corpo e a similitudine di lui secondo lo spirito. E tutte le creature, che sono sotto il cielo, per parte loro servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te. E neppure i demoni lo crocifissero, ma tu insieme con loro lo hai crocifisso, e ancora lo crocifiggi quando ti diletti nei vizi e nei peccati. Di che cosa dunque puoi gloriarti? […] In questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare sulle spalle ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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