Gv 20,11-18

Chi cerchi?

Chi cerchi?

Martedì fra l’Ottava di Pasqua
At 2,36-41  49,1-6       Sal 32   Gv 20,11-18

Maria di Magdala, dopo essere andata al sepolcro scoprendolo vuoto, dopo aver avvisato Pietro e Giovanni e tornata là con loro, si ferma e piange, immersa nel lutto per l’assenza del Suo Signore! Maria ha il coraggio di fermarsi davanti al vuoto perché ama Gesù e avrà in cambio una conoscenza piena del Suo Signore,anche se ancora i suoi occhi e il suo cuore sono immersi nella sofferenza e nella nostalgia!
Gesù non la lascia nell’incredulità e nel dolore: “Chi cerchi?”, questa domanda permette alla donna di esprimergli tutto il suo dolore e il suo attaccamento senza vergogna! Ed ecco che il Signore le restituisce la speranza, la sua amicizia vera e profonda chiamandola per nome. È questa esperienza breve e intensa che la fa voltare e che le permette di riconosce e credere che lì c’è il Maestro e lo incontra personalmente! La fede ha come principio l’amore, chi non ama non vede. La nostra fede è concreta quando abbiamo il coraggio di prendere sul serio la domanda; “Chi cerchi?”, anche quando pensiamo che oramai sia troppo tardi per poter dare una risposta! L’amore e la passione ci spingano sempre a sperare che c’è un frutto consolante e di gioia quando rispondiamo con sincerità e coraggio alle domande vere e profonde che riguardano la nostra relazione con il Signore!

Signore Gesù, siamo chiamati, nella libertà, a non trattenerti per noi, ma ad annunciarti vivo, con passione, libertà e verità.

Dalla Leggenda dei tre compagni [FF 1401]
Messosi dunque in cammino, giunse fino a Spoleto e qui cominciò a non sentirsi bene. Tuttavia, preoccupato del suo viaggio, mentre riposava, nel dormiveglia intese una voce interrogarlo dove fosse diretto Francesco gli espose il suo ambizioso progetto. E quello: “Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?” Rispose: “Il padrone”. Quello riprese: “Perché dunque abbandoni il padrone per seguire il servo, e il principe per il suddito?”

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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