Giovani frati tra amaro e dolcezza – testimonianze #10

Giovani frati tra amaro e dolcezza – testimonianze #10

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«…e allontanandomi da essi,
ciò che mi era amaro
mi fu cambiato in dolcezza di anima e di corpo».
[Testamento di S. Francesco; FF 110]

Che bello! …

É il secondo anno che trascorro il fine settimana in compagnia dei ragazzi e ragazze che vivono nella comunità di recupero “San Francesco”, a Monselice (Pd).

In questo tempo di servizio, alla luce di queste parole scritte da frate Francesco nel suo testamento, posso “esercitare la memoria” e “rigustare” le tante volte che il Signore mi ha concesso di fare esperienza di un amaro che si cambia in dolcezza, e contemplare tutto questo con uno sguardo sempre rinnovato.

Sì, l’amaro lasciato dalla mia incapacità di mettermi subito in gioco abbandonando gli schemi,
l’amaro lasciato dalle parole non dette,
e dal dubbio che quelle dette siano come foglie spazzate e macinate dal vento,
l’amaro lasciato dalla consapevolezza di non essere capace di testimoniare con pienezza il Vangelo di Gesù e la spiritualità di Francesco, che insegna a noi suoi frati il bello di abbracciare e stare con i “piccoli” del nostro tempo e a vivere la minorità come luogo di incontro con gli uomini, con se stessi, con Dio, e così tentare di vivere la logica di un Dio che si fa piccolo e si fa sentire nel “sussurro di una brezza leggera” (1Re 19,12), che si abbassa fino a terra per rialzare:

«così è la volontà del Padre vostro che è nei cieli,
che neanche uno di questi piccoli si perda!» [Mt 18,14]

L’amaro nel sentirmi dire: “ma che ne sai tu della mia storia, dei miei dolori!”…

«…per trarre da ogni cosa incitamento ad amare Dio,
esultare per tutte le opere delle mani del Signore e,
da quello spettacolo di gioia,
risaliva alla Causa e Ragione che tutto fa vivere!» [FF 1162]

Ma quando viene il momento di ripartire, l’amaro si cambia nella dolcezza, quella che trovo nel dire: “Si, è  vero, io non so niente del tuo dolore e della tua storia sofferta, ma c’è Chi la conosce da sempre e ti chiede di metterla nelle sue mani, perché Lui è l’unico che la può cambiare in novità di vita!”.

L’amaro si cambia nella dolcezza, quella di una lacrima che scende lungo il viso e mi dice di un cuore che si apre e ti lascia entrare nel suo battito.
La dolcezza di un sorriso che in un attimo riassume tutta l’intensità dei momenti condivisi assieme, che mi dice di vite che desiderano rifiorire.
La dolcezza di un abbraccio inaspettato che mi dice di essere nuovamente atteso. Attesa che continua a diventare incontro.

Quanti volti, sguardi, storie di amici, che il Signore mi ha messo accanto come compagni sul cammino della vita, ma anche in un cammino interiore centrato sull’ascolto reciproco che avviene nella semplicità di una passeggiata, che finisce spesso per arricchire il mio essere frate.

Quanto grande sei Signore, tu sai quali sono i pascoli di cui ho bisogno e là mi conduci.
Per tutto questo ti ringrazio, Signore, perché tutto questo per me è benedizione!

fr. Piero

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ARTICOLO DI: Giovani Frati

“Siamo un gruppo di 23 GIOVANI FRATI Francescani Conventuali impegnati nella formazione iniziale, fra lo studio della teologia e le prime esperienze missionarie (in parrocchia, nella Basilica di s. Antonio, in ospedale, in carcere, e in altre realtà sociali). Abbiamo dai 22 ai 47 anni e arriviamo da diverse zone dell’Italia (Triveneto, Emilia-Romagna, Lombardia…), dell’Europa (Francia, Malta, San Marino, Romania, Ungheria) e del Mondo (Ghana, Burundi e Indonesia) e viviamo nel Convento Sant'Antonio Dottore, in via San Massimo, a Padova.”

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