Mc 8,11-13

Paziente fermezza

Paziente fermezza

Lunedì, VI Settimana  Tempo ordinario
Gc 1,1-11     Sal 118    Mc 8,11-13

Nella richiesta dei farisei c’è una pretesa arrogante e, soprattutto, una cattiva intenzione. In loro non c’è sincerità né interesse a conoscere veramente Gesù, ma solo l’intento di metterlo alla prova. Nelle letture di oggi ricorre un’opposizione tra instabilità e pazienza: la persona paziente sa rimanere sotto il peso della prova, sa resistere con fermezza ai momenti avversi. Come Gesù che, pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì (Eb 5,8), è ripose la sua ferma fiducia nelle mani del Padre. L’instabilità è spesso il segno di un cuore diviso e inquieto, che esita e – dice Giacomo – non può ricevere nulla dal Signore perché non sa fidarsi, non sa domandare con umiltà, con la pazienza propria dell’amore. Davanti a questa Parola, possiamo imparare a chiedere  al Signore ciò che crediamo sia importante per noi, e il Signore, con semplicità e senza condizioni (Gc 1,5), certamente ci risponderà.

Insegnaci Padre a pregare con umiltà, nella ferma fiducia che ci ascolti e che vuoi per noi la vera felicità.

Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura  [FF 1062]
Presentatosi alla Curia romana, e introdotto al cospetto del sommo Pontefice, gli espose le sue intenzioni, chiedendogli umilmente e vivamente che approvasse quella Regola di vita da lui scritta.
Il Vicario di Cristo, papa Innocenzo III davvero illustre per sapienza, ammirando nell’uomo di Dio la purezza e la semplicità dell’animo, la fermezza nel proposito e l’infiammato ardore di una volontà santa, si sentì incline ad accogliere con pio assenso le sue richieste. Tuttavia non volle subito mandare a compimento quello che il poverello richiedeva, perché ad alcuni cardinali sembrava strana e troppo ardua per le forze umane.

Avatar photo
ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

Ancora nessun commento.

Lascia un commento

Registrati
Esegui Login
Messaggero di Sant'Antonio