Mc 7,31-37

Apriti!

Venerdì, V Settimana del Tempo ordinario
1Re 11,29-32; 12,19     Sal 80     Mc 7,31-37

Gesù proveniente da Tiro e Sidone si trova ormai da alcuni giorni nel territorio della Decapoli, una regione pagana fuori dai confini d’Israele. Il racconto acquista così un significato di universalità. Il miracolo è in favore di una persona che secondo la concezione del tempo avrebbe dovuto essere esclusa, o per lo meno raggiunta solo in un secondo momento: prima gli ebrei, poi i pagani. L’evangelista ci fa comprendere che il “prima” e il “poi” appartengono alla chiusura dell’uomo, non all’amore “aperto” di Dio.
Se leggiamo poi il vangelo, nel contesto più ampio nel quale si colloca, capiamo che vuole dirci che somigliamo molto a questo sordomuto, come i discepoli. Dopo la moltiplicazione dei pani leggiamo che non lo hanno capito, “perché avevano il cuore indurito” (6,52). Nel concludere l’ampio dibattito sulla legge, Gesù dice ai discepoli “siete anche voi privi di intelletto? Non capite?” (7,18).  Dopo la seconda moltiplicazione dei pani dirà: “non intendete ancora? avete occhi e non vedete, avete orecchie e non udite?” (8,18). Anche per noi c’è il rischio di essere “chiusi” all’azione di Gesù che salva. Lui fa bene ogni cosa, se lo lasciamo fare, se ci lasciamo portare “in disparte” e accogliamo il suo “Effatà” che pronuncia per noi. Facciamo quindi la preghiera di colletta perché

si sciolgano le nostre lingue incapaci di pregarti e possiamo così cantare le tue meraviglie.

Dalla Vita prima di Tommaso da Celano  [FF 330]
Un giorno finalmente, dopo aver implorato con tutto il cuore la misericordia divina, gli fu rivelato dal Signore come doveva comportarsi. E fu ripieno di tanto gaudio da non poterlo contenere e da lasciare, pur non volendo, trasparire qualcosa agli uomini.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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