Giovani frati tra poveri che danzano – testimonianze #8

Giovani frati tra poveri che danzano – testimonianze #8

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«E quelli che venivano per abbracciare questa vita, distribuivano ai poveri tutto quello che potevano avere, ed erano contenti di una sola tonaca, rappezzata dentro e fuori, del cingolo e delle brache. E non volevamo avere di più». [Testamento di Francesco; FF 117]

Ci sono incontri che ricordiamo perché toccano il cuore.
Ci sono storie che scuotono la nostra umanità.
Ci sono testimonianze di vita che fanno riflettere sulla nostra fede.

Ero in Cile la scorsa estate e ho conosciuto una persona, un ragazzo come tanti a vederlo così, con chiari tratti somatici sudamericani. In realtà questo ragazzo mi ha insegnato cos’è la vita… non a parole, come fanno molti, ma con la sua testimonianza.

La prima volta l’ho visto in chiesa, una domenica, pregare e danzare, con addosso un vestito caratteristico cileno… danzare davanti a Dio, come chi esprime con tutta la sua vitalità l’Amore.

L’ho accompagnato a casa… 15 chilometri da quella chiesa… perché tutta questa strada per venire fino a lì, senza macchina? Per amore, penso io… per danzare… si corre verso qualcosa che si ama e la distanza non è mai un problema…

Ho visto la sua casa… noi la chiameremmo “baracca”… entro e mi viene un colpo forte allo stomaco: qualche trave di legno messa insieme in qualche modo… una lamiera appoggiata sopra come tetto… un fornellino per cucinare e anche per riscaldarsi… e intorno fango… e penso…

Tossisce spesso… sarà per le condizioni in cui vive, penso io… no… ha un serio problema polmonare ed è sempre sotto osservazione… eppure ha la gioia nel volto…

Abbiamo fatto un’esperienza missionaria insieme… e insieme abbiamo “costruito”, sotto la pioggia, una casa (vera!) per una famiglia povera… più bella di quella in cui vive lui… eppure ci ha messo l’anima e il cuore per fare questo… perché mi chiedo io?

Incontro molte persone che si lamentano, anche giustamente, della loro condizione negativa… penso alle tante volte che io mi lamento per molto meno… e penso a questo ragazzo che le ha davvero tutte insieme!… eppure… eppure ama… danza… sorride alle persone che incontra… vive per aiutare gli altri… e corre… corre perché  è innamorato della Vita…… è felice, è beato, è un uomo di Dio…

Un incontro, una storia così non può lasciare indifferenti… forse non lo incontrerò più ma la sua testimonianza, il suo sorriso sono dentro me…

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio». [Mt 5,3-9]

fr. Stefano

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ARTICOLO DI: Giovani Frati

“Siamo un gruppo di 23 GIOVANI FRATI Francescani Conventuali impegnati nella formazione iniziale, fra lo studio della teologia e le prime esperienze missionarie (in parrocchia, nella Basilica di s. Antonio, in ospedale, in carcere, e in altre realtà sociali). Abbiamo dai 22 ai 47 anni e arriviamo da diverse zone dell’Italia (Triveneto, Emilia-Romagna, Lombardia…), dell’Europa (Francia, Malta, San Marino, Romania, Ungheria) e del Mondo (Ghana, Burundi e Indonesia) e viviamo nel Convento Sant'Antonio Dottore, in via San Massimo, a Padova.”

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