Lc 2,22-35

Consolazione sorprendente

Venerdì, IV giorno fra l’ottava di Natale
1Gv3,2-11    Sal 95    Lc 2,22-35

L’evangelista Luca con la sua arte narrativa ci regala una pagina di vangelo molto bella, il racconto è vivo e i personaggi descritti con attenzione così da riuscire a farcelo immaginare. È bello oggi contemplare l’incontro tra questo Dio bambino e questi due anziani che, in realtà, sono più giovani di tutti, capaci di riconoscere ed accogliere la novità di Dio.
Simeone aspettava la consolazione e arriva Gesù, segno di contraddizione. Questo ci spiazza, ma Simeone, uomo delle confidenze dello Spirito, lo accoglie fra le braccia per dirci che Gesù è venuto a svelare e guarire la contraddizione del mondo, la nostra contraddizione interiore. La vediamo bene: vogliamo amare come Lui e facciamo chiara esperienza del nostro peccato, delle nostre tenebre. Quanta fatica per convertirci!
Oggi noi siamo invitati a essere così, a essere persone che come Simeone ascoltano la voce dello Spirito e si lasciano cogliere di sorpresa dal Signore sempre atteso. In questo atteggiamento di fede, un passo per volta, le nostre contraddizioni si possono sciogliere; quello che a noi sembra impossibile cambiare diviene possibile per la spada della Parola che arriva, taglia e purifica. Se accogliamo la lotta piano piano restiamo noi, per come siamo davvero, piccoli e consolati, perché ci riscopriamo voluti bene gratuitamente e più liberi di voler bene.

Signore Gesù tu sei Luce: a te, fiduciosi, cantiamo un canto nuovo, benediciamo il tuo nome.

Dalla vita seconda di Tommaso da Celano (FF 682)
Il Padre era solito non trascurare negligentemente alcuna visita dello Spirito: quando gli si presentava, l’accoglieva e fruiva della dolcezza che gli era stata data, fino a quando il Signore lo permetteva. Così, se avvertiva gradatamente alcuni tocchi della grazia mentre era stretto da impegni o in viaggio, gustava quella dolcissima manna a varie e frequenti riprese. Anche per via si fermava, lasciando che i compagni andassero avanti, per godere della nuova visita dello Spirito e non ricevere invano la Grazia.

 

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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