La sala capitolare delle clarisse, ossia la stanza dei bottoni che non c’è

La sala capitolare delle clarisse, ossia la stanza dei bottoni che non c’è

La sala capitolare (probabilmente dall’uso di canonici e religiosi di leggere in adunanza un capitolo della regola o un passo della Scrittura) rappresenta uno dei luoghi più importanti della vita comunitaria: essa è il luogo in cui la comunità si riunisce per decidere eventi fondanti del monastero.
Ivi, infatti, viene anzitutto eletta l’abbadessa; ivi le sorelle votano l’ammissione delle postulanti, novizie professe di voti temporanei e solenni. Qui il capitolo decide e programma la propria vita spirituale, lavorativa, culturale.
Normalmente è la sala più bella del monastero, sicuramente la più adatta ad accogliere le sorelle che, magari per mattinate e pomeriggi interi, con la massima libertà e animosità, devono discutere tra loro sino a trovare le nuove forme di «santa unità» che lo Spirito ispira.
Eppure non è la sala segreta del governo, non è la stanza dei bottoni per dirla in politichese.
Certo, chi attende da “extra-capitolare” (sono tali tutte le sorelle non di voti perpetui) la decisione del capitolo, specialmente se relative alla propria vita e permanenza in monastero, trema un po’, ma non si sente mai in balia di un potere, semmai fogliolina d’autunno portata dal vento libero dello Spirito.
Insomma, uno dei tanti paradossi della vita consacrata e dei suoi voti.
L’unica Signoria è quella della Volontà del Padre che trova nell’abbadessa e nelle sorelle riunite in capitolo una fragile mediazione, cui ciascuna cerca di sottomettersi per crescere nella realtà più bella della vita di ogni persona: la fiducia in Dio.
Solo da questo punto di vista la riunione delle sorelle può essere «espressione e segno speciale di comunione fraterna» accanto alla preghiera, alla mensa, alla conversazione comune, come recitano le nostre Costituzioni.
Solo dalla roccia che è la Parola di Dio e dall’esempio vivo che santa Chiara indica nella sua Regola, ogni realtà di governo e autorità diventa servizio, sulle orme di Gesù Cristo povero, «il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini» (Fil 2,5-7).

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ARTICOLO DI: Clarisse urbaniste

“Sorelle Clarisse – Federazione urbanista. Donne che hanno scelto di seguire più da vicino Gesù, seguendo la testimonianza di vita di san Francesco e santa Chiara, nella vita fraterna, nella povertà e nella preghiera quotidiana. «Dietro una grata», come semplificando si sente dire dai più, per cercare di immaginarsi cosa sia la clausura e la vita contemplativa. La Federazione di Santa Chiara d’Assisi delle Monache Clarisse Urbaniste d'Italia è formata dai Monasteri che professano la Regola delle Suore di S. Chiara promulgata da Papa Urbano IV nel 1263. Da qui il nome di Clarisse Urbaniste. Siamo dislocate in tutta Italia e abbiamo 3 monasteri all’estero: in Venezuela, Messico e Romania. Info: www.clarisse.it”

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