R come… rimproverare!

R come… rimproverare!

Avendo a che fare con le relazioni tra le persone, e non solo relazioni asimmetriche di tipo educativo tra adulto e ragazzo o docente e allievo (e infatti san Francesco ne parla all’interno della “correzione fraterna”, dove è «beato il servo che, rimproverato, di buon animo accetta»: Am 22: FF 172), rimproverare è un’azione assai frequentata. Fino ad immaginare, se pure tra Dio e uomo esiste una vera relazione, che pure l’Altissimo la usi. Così capitò al buon Elia profeta, che nel Sinai ha «ascoltato parole di rimprovero» (Sir 48,7): avrà anche ucciso tutti i sacerdoti di Baal, ma ora stava tentando di seminare dietro di sé il suo Dio tra le sabbie del deserto (1Re 18,1-8)! Persino al demonio toccò una bella strigliata di capo: «L’angelo del Signore disse a Satana: “Ti rimprovera il Signore, o Satana! Ti rimprovera il Signore che ha eletto Gerusalemme!”» (Zc 3,2). Come poi stiano assieme rimprovero e misericordia in Dio, se lo domanda retoricamente anche san Paolo: «Dio quindi ha misericordia verso chi vuole e rende ostinato chi vuole. Mi potrai però dire: “Ma allora perché ancora rimprovera? Chi infatti può resistere al suo volere?”» (Rm 9,18-20). Insomma, se è «meglio ascoltare il rimprovero di un saggio / che ascoltare la lode degli stolti» (Qo 7,5; cf. Pr 15,32), chi lo fa vuol dire che si interessa davvero di me e del mio bene: «Tutti quelli che amo, li rimprovero» (Ap 3,19; san Francesco cita questo versetto in Rnb 10,3: FF 35, facendone una caratteristica della pedagogia divina nei nostri confronti). Gesù lo fece spesso. A turno ne fecero le spese Pietro ((Mc 8,33), gli Undici tutti (Gv 20,19), Giacomo e Giovanni assieme (Mc 9,55), i discepoli (Lc 19,39). Ma persino le città «nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite» (Mt 11,20). Sul suo esempio, anche a Timoteo tocca rimproverare «con ogni magnanimità» (2Tm 4,2), e a Tito farlo oltre a «insegnare, raccomandare» (Tt 2,15).
Così un inedito Francesco a sua volta «sferzava con fermezza, né approvava la vita dei peccatori […] con aspri rimproveri», ma solo perché «aveva indotto prima di tutto se stesso a fare ciò che inculcava agli altri» (1Cel 36: FF 382), rimproverando «più con l’esempio che non con la parola» (Spec 87: FF 1784). Ma ce n’é anche per i frati tristi (CAss 120: FF 1676), per chi tocca il denaro (CAss 27: FF 1567/5), chi parla male dei poveri (2Cel 85: FF 672), quelli che «trasformano il luogo della contemplazione in ozio e il modo di vivere eremitico, […] lo riducono a un sentina di voluttà» (2Cel 178: FF 765), i «frate mosca» (LegM 7,3: FF 1122), chi è troppo duro verso se stesso (3Comp 59: FF 1470), chi si veste di «stoffe ricercate» (Spec 15: FF 1698), chi è in cerca di privilegi (Spec 50: FF 1738). Un rimprovero tocca anche, seppur in sogno, a papa Gregorio IX, che stentava a credere al miracolo delle stimmate di Francesco (LegM Miracoli 1,2: FF 1257). Poi i rimproveri di Francesco aumentano esponenzialmente e anche più con gli autori francescani spirituali e polemici, per i quali sembra proprio che il Santo non facesse altro che rimproverare (cf. Clar Prologo: FF 2145; 1: FF 2158). Meglio chiudere con santa Chiara, che non sembra significativamente aver rivolto mai nessun rimprovero a nessuno.
(Alfabeti improbabili. A zonzo tra Bibbia e Fonti Francescane/74)

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ARTICOLO DI: Fabio Scarsato

“Fra Fabio Scarsato – Originario di Brescia, frate minore conventuale, è appassionato di san Francesco e francescanesimo, che declina come stile di vita personale e come testimonianza agli altri. È passato attraverso esperienze caritativo-sociali con minori e giovani in difficoltà, esperienze parrocchiali e santuariali nella trentina Val di Non (Sanzeno e S. Romedio), di insegnamento della spiritualità francescana, condivisione di esercizi spirituali e ritiri, grest e campiscuola anche intereligiosi, esperienze di eremo e silenzio. Attualmente vive al Villaggio S. Antonio di Noventa Padovana, ed è direttore editoriale del Messaggero di S. Antonio, del Messaggero dei ragazzi e delle Edizioni Messaggero Padova.”

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