Natale a Natale!
Se san Francesco, oltre al già previsto e rodato tempo di Avvento, già di per sé deputato a farci vivere nella preparazione operosa e nella preghiera questo tempo di attesa che culminerà nella festa del Natale, prevede addirittura la “quaresima francescana”, che tutt’ora i francescani si impegnano a vivere: «E digiunino dalla festa di Tutti i Santi fino alla Natività del Signore» (Rb 3,5: FF 84; cf. 2Cel 131: FF 715. In CAss 81: FF 1611 si parla della «quaresima di san Martino», perché era uso nel Medioevo prepararsi al Natale a partire dall’ottava della festa di Ognissanti), be’, ci sarà pure un motivo.
Probabilmente proprio riecheggiando il Qoelet (Qo 3,2-8), Francesco sa bene che c’è un “tempo per” e un altro “tempo per”: un tempo per attendere un arrivo, e un tempo per festeggiare la presenza. Sono due frazioni di tempo altrettanto importanti, anzi, forse si danno persino reciproco sostegno: l’uno non può fare a meno dell’altro, pena scadere e avere poco senso. Se il Natale è «la festa delle feste» (2Cel 199: FF 787), vale tutto il lungo periodo di avvicinamento e di preparazione remota e prossima dell’Avvento! Insegniamo ai nostri ragazzi ad aspettare pazientemente, a mettere in atto tutti i preparativi necessari, a non volere subito tutto, e poi noi adulti ci comportiamo allo stesso modo. Sta giusto iniziando l’Avvento e vetrine e strade sono già addobbate come la vigilia di Natale! Pubblicità martellanti, jingles natalizi e ansie da regali ci hanno direttamente teletrasportati al 25 dicembre, saltando tutti gli altri giorni della settimana che ci stanno nel mezzo! Banalmente, è già Natale…
E allora riprendiamoci questo tempo di attesa, difendiamoci dall’ansia natalizia: Natale a Natale! E non un minuto prima…
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