Maggio… con Maria

Maggio… con Maria

Da pochi giorni è iniziato il mese di maggio, dedicato a Maria, la donna che, con il suo SI, ha permesso che Dio si facesse uomo. Sappiamo che Maria, all’annuncio dell’angelo, rimane turbata e si interroga sul senso delle parole che ha appena ascoltato (cf. Lc 1,29), ma dice il suo sì perché si fida…

Mi piace pensare, però, che questo sì non sia stato esente da dubbi, paure, ripensamenti… Si, mi piace pensare a Maria come una donna “semplice” che, pur aprendosi alla volontà di Dio, pur fidandosi e affidandosi a Lui, ha sperimentato tutto ciò che anche ognuno di noi sperimenta nel cammino di sequela.

Che cosa avrà provato Maria quando, Simeone le ha detto «anche a te una spada trafiggerà l’anima»? (Lc 2,35) Probabilmente sarà stata presa per un attimo dalla paura, eppure ha continuato a fidarsi. E dinanzi a Gesù che, a dodici anni, a lei e a Giuseppe ha detto «perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» (Lc 2,49) sarà forse rimasta un po’ smarrita… eppure ha continuato a custodire tutte queste cose nel suo cuore, il luogo dove avviene l’incontro intimo con Dio. Maria ha accompagnato la vita di Gesù a volte più da vicino, a volte tenendosi un po’ a distanza per lasciare che anche Lui potesse vivere fino in fondo la Sua missione. Sotto la croce Maria c’è stata ed è qui che ha sentito la spada trapassarle l’anima, qui ha fatto esperienza del dolore grande che ogni mamma sente quando vede morire un figlio. Probabilmente anche lei si sarà chiesta “perché?”, ma anche qui il sapere che Dio mantiene le sue promesse, l’ha aiutata a fidarsi.

Per Francesco Maria è stata una “figura” importante: «Circondava di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà. A suo onore cantava lodi particolari, innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali che lingua umana non potrebbe esprimere, Ma ciò che maggiormente riempie di gioia, la costituì Avvocata dell’Ordine e pose sotto le sue ali i figli, che egli stava per lasciare, perché vi trovassero calore e protezione sino alla fine. Orsù, Avvocata dei poveri! Adempi verso di noi il tuo ufficio di Protettrice fino al tempo prestabilito dal Padre» (2Cel 198: FF 786).

È bello che Francesco, vicino alla morte, affidi i suoi frati a Maria perché trovino in lei “calore e protezione”. C’è qui tutta la tenerezza di Francesco per i suoi frati, ma anche la tenerezza che egli sperimenta con Maria.

Maria, donna vera, ci insegna a fidarci di Dio, soprattutto quando è più difficile, ci insegna la disponibilità, l’umiltà, la tenerezza… e anche la forza e la tenacia. Sia lei nostra compagna nel cammino della vita!

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ARTICOLO DI: Raffaella Cavalera

“Raffaella Cavalera, licenziata in Teologia spirituale, presso la Facoltà Teologica del Triveneto.”

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