Giornata del dono e… san Francesco

Giornata del dono e… san Francesco

Non che sia granché di consolazione apprendere che è stata creata per legge (14 luglio 2015, n. 110), ma ora abbiamo anche noi  ufficialmente una “Giornata del dono”. Almeno ci serva a meditare… e magari a fare pure qualche dono!Non si può certo dire che noi uomini non ci abbiamo provato in tutti i modi, certe volte persino con fantasia e inventiva. Dapprima abbiamo pensato che il più forte poteva ben comandare sul più debole, il più ricco sul più povero. Insomma, che ogni uomo sarebbe stato lupo per l’altro uomo. Poi, e ci era pure sembrato un grande passo avanti, che le relazioni tra di noi dovessero obbedire alla legge del mercato, della compravendita: io do, tu ricevi, pure pagando. È la legge del dare e dell’avere, che abbiamo declinato in tantissimi altri modi facendone il cappio delle nostre relazioni: non si fa niente per niente… che vantaggi ne ho?… quanto costa?… quanto mi paghi?… relegando il gratuito e il dono, che ne è la più bella concretizzazione, a faccenda di volontari o di feste di compleanno.
Poi ti capita tra i piedi un san Francesco che ti ricorda quello che diceva Gesù, che non c’è amore più grande di colui che dà la vita per gli altri, e riecco che il dono riacquista tutta la sua centralità. Non più faccenda per sfaccendati perditempo, ma l’unica dimensione che può davvero narrare chi noi siamo e qual è la nostra bellezza! Non ci siamo dati da noi, ma siamo tutti un dono: donati! Donati alla vita, donati a un papà e a una mamma, donati a una moglie e a un marito, donati ad un sogno, ad un desiderio, ad un impegno. Donati ad una creazione, che è a sua volta dono di Dio per noi! A nostra volta resi capaci di donare: agli altri, a chi ne ha bisogno, a chi ci sta accanto. E facendolo, come ricorda san Francesco, con gioia e letizia!
Allora, forse, è solo il dono che dice davvero chi siamo!

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ARTICOLO DI: Fabio Scarsato

“Fra Fabio Scarsato – Originario di Brescia, frate minore conventuale, è appassionato di san Francesco e francescanesimo, che declina come stile di vita personale e come testimonianza agli altri. È passato attraverso esperienze caritativo-sociali con minori e giovani in difficoltà, esperienze parrocchiali e santuariali nella trentina Val di Non (Sanzeno e S. Romedio), di insegnamento della spiritualità francescana, condivisione di esercizi spirituali e ritiri, grest e campiscuola anche intereligiosi, esperienze di eremo e silenzio. Attualmente vive al Villaggio S. Antonio di Noventa Padovana, ed è direttore editoriale del Messaggero di S. Antonio, del Messaggero dei ragazzi e delle Edizioni Messaggero Padova.”

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