Dalla tristezza alla gioia

Dalla tristezza alla gioia

Inside out è il film che, nell’ultimo periodo, ha fatto parlare molto di sé. Sono state scritte, infatti, diverse critiche, positive e negative. Ne ho letta qualcuna e, incuriosita, sono andata a vedere il film. Il mio intento, naturalmente, non è di dare qui un giudizio al film, ma di condividere quanto mi ha fatta riflettere e ha richiamato alla mia mente alcune parole di Gesù e di Francesco.
A un certo punto, Gioia si rende conto che, nella vita di Riley, sono importanti tutte le emozioni e che, anche Tristezza, tenuta sempre in disparte, ha un ruolo importante: i “ricordi base” più belli e gioiosi sono nati proprio da episodi segnati dalla tristezza e sofferenza.
Questo passaggio mi ha fatta pensare a Gesù che dice: «Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia» (Gv 16,20) e poi aggiunge l’esempio della donna che, mentre partorisce, è nel dolore, ma, quando dà alla luce il figlio, si dimentica dei dolori del parto. E ancora: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Mt 5,11-12). Tutte le situazioni elencate qui da Gesù non sono certamente gioiose, anzi… Eppure Lui dice “rallegratevi”, cioè “gioite”, perché grande è la ricompensa nei cieli, ma non solo. È, infatti, possibile assaporare questa gioia già qui, sulla terra. In che modo? Ce lo fa capire meglio Francesco che, nello scritto sulla “vera e perfetta letizia”, dopo aver descritto una serie di circostanze “sfavorevoli”, afferma: «Se avrò avuto pazienza e non mi sarò inquietato, in questo è vera letizia e vera virtù e la salvezza dell’anima» (Plet 15. FF 278).
Ci viene data una prospettiva nuova: le situazioni di sofferenza, che, umanamente, ci fanno vivere nella tristezza, non sono fini a se stesse, ma, se le sappiamo attraversare, senza lasciarci schiacciare, senza lasciarci “rubare la speranza”, possono farci assaporare la gioia vera. Gli eventi tristi e faticosi, infatti, hanno il “potere” di “purificarci”, di aiutarci a comprendere ciò che è essenziale e diventano possibilità di crescita. Allora i momenti tristi non sono certamente da ricercare, ma neanche da fuggire con paura, è importante imparare a starci dentro, con la consapevolezza che da lì può nascere qualcosa di nuovo, bello e gioioso per la nostra vita. Il Signore ci doni di saper accogliere e vivere con fede le “fatiche” tristi della vita.

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ARTICOLO DI: Raffaella Cavalera

“Raffaella Cavalera, licenziata in Teologia spirituale, presso la Facoltà Teologica del Triveneto.”

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