Mc 14,61

29 marzo 2015, Domenica delle Palme e della Passione del Signore, “Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto? Gesù rispose: Io lo sono!” (Mc 14,61)

29 marzo 2015, Domenica delle Palme e della Passione del Signore, “Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto? Gesù rispose: Io lo sono!” (Mc 14,61)

La domenica delle Palme è il portale della Settimana Santa. A narrarci la Passione di Gesù quest’anno tocca all’evangelista Marco. Occorre seguirlo passo passo, sostando dal capitolo 14.mo al 15.mo. Marco non teme di presentarci lo scandalo della croce nella sua drammaticità. Parla pochissimo Gesù dopo la sua cattura e, richiesto, afferma di essere Lui il Cristo ovvero il Messia atteso e il Figlio di Dio. E’ Lui il Re. Tutto sembra smentirlo: la reazione del sommo sacerdote, la derisione dei servi, il rinnegamento di Pietro, la fuga degli altri… Eppure un ‘pagano’, uno straniero, il centurione romano, vedendolo morire in quel modo fa la sua professione di fede: “veramente quest’uomo era Figlio di Dio” (Mc 15,39). Occorre che anche noi leviamo nuovamente gli occhi a Lui, al Re che non fugge, non scende la croce, per ripetere, con parole nostre, la stessa professione. “Cosa ha visto il soldato in quella morte da restarne conquistato? Non ci sono miracoli… ha visto il capovolgimento del mondo, di un mondo ove la vittoria è sempre stata del più forte, del più armato, del più spietato. Ha visto il supremo potere di Dio che è quello di dare la vita anche a chi da la morte, il potere di servire e non di asservire, di vincere la violenza, ma prendendola su di sé. … La cosa più bella che possiamo fare è sostare accanto alla santità delle lacrime, presso le infinite croci del mondo ove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli. E deporre sull’altare di questa liturgia qualcosa di nostro: condivisione, consolazione, una lacrima. E l’infinita passione per l’esistente” (p. Ermes Ronchi).

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ARTICOLO DI: Giovanni Voltan

“Ministro Provinciale della Provincia Italiana Sant'Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali. Prima di esserlo, formatore in vari conventi della Provincia. Licenziato in teologia e studi francescani, appassionato, nei tempi liberi, di cammino, di fotografia amatoriale, di seguire le sorti di Padova ed Inter.”

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