Vivere. La miglior polizza vita (Mt 7, 21-27)

«Non chiunque mi dice: Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma che lui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli». Le chiacchiere, soprattutto le più compiacenti, non sono una garanzia. La polizza sulla vita passa per il fare.

Fare è costruire la casa – noi stessi – sulla roccia della sua parola. Fare è scavare fino a quella roccia. Fare è non accontentarsi della pur comoda sabbia. Non fare, non praticare la sua parola è stoltezza – stupidità, è più diretto. Anche irresponsabilità di fronte agli eventi naturali.  Francesco invita a partorire la parola nelle opere buone. Vi aggiunge il travaglio, il doloroso lavorio del parto. Nemmeno a Francesco piacevani i chiacchieroni, i fanfaroni: «Po po po: molto dico e poco fo». Li sbeffeggiava così, papale papale.

La religione verbosa si assicura la polizza del ridicolo.

Quale opera partorirai oggi?

Avatar photo
ARTICOLO DI: Paolo Floretta

“Fra Paolo Floretta è francescano conventuale. Laureato in filosofia e psicologia, è specializzato in psicoterapia. Ha lavorato al Messaggero di sant’Antonio, seguendo per alcuni anni lo sviluppo del web e il suo uso in chiave pastorle. Ha insegnato presso la Facoltà Teologica del Triveneto e si occupa di formazione e accompagnamento psicoterapeutico. Sta concludendo la specializzazione in teologia spirituale. Con don Marco Sanavio ha pubblicato Webpastore.it (EMP 2010).”

Ancora nessun commento.

Lascia un commento

Registrati
Esegui Login
Messaggero di Sant'Antonio