#novenadinatale2014.04 – Gesù viene nell’umiltà e nella povertà
#novenadinatale2014.04 – Gesù viene nell’umiltà e nella povertà
Dal libro del profeta Isaia (42,1-7) – Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano su di essa: “Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre.
Dalle lettere di santa Chiara a santa Agnese di Boemia (FF2904, 2864-2865) – Mira, in alto, la povertà di Colui che fu deposto nel presepe e avvolto in poveri pannicelli. O mirabile umiltà e povertà che dà stupore! Il Re degli angeli, il Signore del cielo e della terra, è adagiato in una mangiatoia! O povertà pia! Te il Signore Gesù Cristo, in cui potere erano e sono il cielo e la terra, giacché bastò un cenno della sua parola e tutte le cose furono create, si degnò abbracciare a preferenza di ogni altra cosa. Disse egli, infatti: Le volpi hanno le loro tane, gli uccelli del cielo i nidi, ma il Figlio dell’uomo, cioè Cristo, non ha dove posare il capo; e quando lo reclinò sul suo petto, fu per rendere l’ultimo respiro. Se, dunque, tale e così grande Signore, scendendo nel seno della Vergine, volle apparire nel mondo come uomo spregevole, bisognoso e povero, affinché gli uomini, che erano poverissimi e indigenti, affamati per l’eccessiva penuria del nutrimento celeste, divenissero in lui ricchi col possesso dei reami celesti, esultate e godete molto, ripieni di enorme gaudio e di spirituale letizia.
Il profeta Isaia aveva annunciato un Messia mite, umile e paziente. E realmente Gesù, il Messia, viene fra noi nell’umiltà e nella povertà, mentre noi, al contrario, spesso cerchiamo di farci valere e di porci al di sopra degli altri. Le scelte del Verbo che si fa uomo strappano a santa Chiara un grido di ammirazione e di stupore.
Maranatha, vieni Signore Gesù. Sin dall’inizio la tua presenza tra noi è stata segnata da umiltà, precarietà, provvisorietà, esilio… Da genitori coraggiosi hai imparato che tutto questo non può impedire un futuro ed un cammino di bene; da tua madre Maria nel canto del suo “Magnificat” hai cominciato a leggere il mondo rovesciato con gli occhi di Dio. Continua tu ora ad insegnarci con pazienza e fermezza la via dell’umiltà e della minorità evangelica.
[Liberamente ispirato da: C. Vecchiato, Greccio come Betlemme. novena di Natale con Francesco e Chiara, EMP, Padova 2013]
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