Lc 1,26-33

#novenadinatale2014.03 – si chiamerà Gesù

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#novenadinatale2014.03 – Si chiamerà Gesù

Dal Vangelo secondo Luca (1,26-33)Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”. A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine“.

Dalla Vita prima di san Francesco di fra Tommaso da Celano (FF 522, 470) – I frati che vissero con frate Francesco sanno molto bene come ogni giorno, anzi ogni momento, affiorasse sulle sue labbra il ricordo di Cristo; con quanta soavità e dolcezza gli parlava, con quale tenero amore discorreva con lui. bocca parlava per l’abbondanza dei santi affetti del cuore, e quella sorgente di illuminato amore che lo riempiva dentro, traboccava anche di fuori. Era davvero molto occupato con Gesù. Gesù portava sempre nel cuore, Gesù sulle labbra, Gesù nelle orecchie, Gesù negli occhi, Gesù nelle mani, Gesù in tutte le altre membra. Spesso, quando voleva nominare Cristo Gesù infervorato di amore celeste lo chiamava «il Bambino di Betlemme», e quel nome «Betlemme» lo pronunciava riempiendosi la bocca di voce e ancor più di tenero affetto, producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva «Bambino di Betlemme» o «Gesù», passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole.

Gesù (e il suo nome fu voluto da Dio stesso e annunciato per mezzo dell’angelo a Maria) fu per san Francesco non un’idea, ma una persona viva, un Tu al quale dedicò tutta la vita e gli affetti del cuore. Gesù, che significa “Dio salva”, porta nel mondo la salvezza del Padre. Chi lo incontra fa esperienza, come san Francesco, della sua Dolcezza.

Maranatha, vieni Signore Gesù. Il tuo nome in ebraico vuol dire «Dio salva» e nella nostra lingua esso suona dolce e forte insieme. Il tuo nome è salvezza, il tuo nome è potenza, il tuo nome purifica dal peccato, il tuo nome compie miracoli, il tuo nome mette in fuga i demoni. Gesù, tu vieni nel nostro mondo pieno di oscurità e lo illumini. Tu sei il nostro Redentore, sei la nostra dolcezza, sei la nostra speranza. Noi ti benediciamo ora e sempre.

[Liberamente ispirato da: C. Vecchiato, Greccio come Betlemme. novena di Natale con Francesco e Chiara, EMP, Padova 2013]

Nell’immagine: la sigla IHS (o in alfabeto greco ΙΗΣ) compare per la prima volta nel III secolo fra le abbreviazioni utilizzate nei manoscritti greci del Nuovo Testamento, abbreviazioni chiamate oggi Nomina sacra. Essa indica il nome ΙΗΣΟΥΣ (cioè “Iesous”, Gesù, in lingua greca antica e caratteri maiuscoli). Molto diffusa in ambito francescano grazie alla devozione e predicazione di san Bernardino da Siena ed altri francescani.

 

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ARTICOLO DI: Andrea Vaona

“fr. Andrea Vaona - francescano conventuale, contento di essere frate. Nato sul limitare della laguna veneta, vive in città con il cuore in montagna, ma volentieri trascina il cuore a valle per il servizio ministeriale-pastorale in Basilica del Santo a Padova e con l'OFS regionale del Veneto. Scrive (poco) e legge (molto). Quasi nativo-digitale, ha uno spazio web: frateandrea.blogspot.com per condividere qualche bit e idea.”

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