Potere alla Parola! Quarta: Andiamo a chiederlo al Signore…

Le parole più importanti per Francesco, be’, non sono certamente le sue! Quando i suoi primi  compagni, attratti dal suo modo di vita e dalle sue scelte religiose, gliene chiedono conto e gli  domandano cosa fare, Francesco, entusiasta, risponde con decisione: «Andiamo a chiederlo al  Signore!». E assieme si recano nella chiesetta di S. Nicolò, nella piazza di Assisi, aprono a caso il  libro del Vangelo per tre volte, in onore della Santissima Trinità, e letti i brani che capitano davanti  ai loro occhi, uniti esclamano: «Ecco! Questo è ciò che desideravamo e ciò che faremo!».

Francesco e Chiara trovano nel Vangelo le parole di cui stavano andando in cerca e di cui sentivano  nostalgia pur senza conoscerle ancora. Parole che raccontano di un Dio che ama immensamente  l’uomo, a tal punto da farsi suo compagno di strada: tutte le strade che ci capita di percorrere, in  discesa o in salita, dritte o sinuose, sono percorse dalla Parola di questo Dio! Parola che si affida a  ciascuno di noi, senza temere la nostra indegnità o pochezza, per crescere e portare frutti di bene.  Parola che diventa pane e vino all’eucaristia, ancora per parlarci di misericordia e di carità. Parola  che si mescola tra le nostre parole, le nutre, le colora, le rende autentiche.

Leggiamo dalla Bibbia Francescana, proprio la nota sul Vangelo: Il Vangelo è riferimento centrale  della spiritualità di Francesco e Chiara. Francesco ricorda che «l’Altissimo mi rivelò che dovevo  vivere secondo la forma del santo Vangelo» (2Test 14). E la Regola di entrambi inizia con queste  parole: «La Regola e vita dei frati minori/la Forma di vita dell’Ordine delle sorelle povere è questa:  osservare il santo Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo» (Rb 1,1; RsC 1,2). Quando ha bisogno  di luce o di ispirazione Francesco apre il libro del Vangelo per “chiedere consiglio a Cristo” (1Cel 22; Anper 10). Una frase tra le più frequenti nei suoi scritti è «come dice il Signore» (cf Rnb 4,4):  perché il Vangelo è Gesù che parla oggi per noi. Fino al punto che per la carità che Cristo ha  insegnato, si può ben donare l’unico evangeliario posseduto: «Credo fermamente che piacerà di  più al Signore e alla beata Vergine Madre sua se doniamo questo libro, anziché farci delle letture»  (CAss 93).

Non possiamo far a meno di parole per parlare, ma di Parola di Dio viviamo! Questo ci testimonia  san Francesco.

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ARTICOLO DI: Fabio Scarsato

“Fra Fabio Scarsato – Originario di Brescia, frate minore conventuale, è appassionato di san Francesco e francescanesimo, che declina come stile di vita personale e come testimonianza agli altri. È passato attraverso esperienze caritativo-sociali con minori e giovani in difficoltà, esperienze parrocchiali e santuariali nella trentina Val di Non (Sanzeno e S. Romedio), di insegnamento della spiritualità francescana, condivisione di esercizi spirituali e ritiri, grest e campiscuola anche intereligiosi, esperienze di eremo e silenzio. Attualmente vive al Villaggio S. Antonio di Noventa Padovana, ed è direttore editoriale del Messaggero di S. Antonio, del Messaggero dei ragazzi e delle Edizioni Messaggero Padova.”

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